Qualche giorno fa ho letto un articolo che mi ha trasmesso un misto di angoscia e disperazione. Parlava della Cina, dove molte società hanno adottato dei cappucci con sensori elettrici da far indossare ai propri dipendenti per monitorare, attraverso le onde cerebrali, il loro livello di produttività. Con questi apparecchi riescono a rilevare i picchi di tristezza, ansia, demotivazione, ma anche di felicità e ottimismo. La Cina li sta applicando in diversi settori per aumentare la competitività tra i dipendenti, per allontanare chi appare troppo aggressivo o per premiare chi si dimostra entusiasta e motivato.
Questa notizia mi ha lasciato interdetta: penso infatti che la tecnologia possa essere usata in tanti modi, ma che esista un limite soprattutto quando si entra in contatto con la sensibilità umana e le capacità di ciascun individuo. Ma allo stesso tempo mi ha fatto riflettere su quanto oggi sia importante la produttività: avere dipendenti pronti a dare il loro meglio è sicuramente sintomo di successo per ogni azienda.
Fortunatamente però esistono dei metodi più efficaci e meno invadenti di un casco elettrico. E oggi sono qui per questo: desidero raccontarti cosa ho imparato nella mia esperienza di consulente e coach aziendale, sperando di aiutarti a incrementare la produttività del tuo personale.
Aumentare la produttività in azienda: ecco cosa non può mancare
Senza spingermi troppo sul futuristico e ricorrere al Neuro Cap cinese di cui ti ho parlato, vorrei soffermarmi su ciò che rende davvero una persona produttiva ed energica per 25 ore al giorno.
Vediamo se ci arrivi da solo: è una parola di otto lettere che rappresenta uno stato d’animo. Parlo della felicità!
Ti hanno insegnato che per avere lavoratori produttivi occorre pagarli abbastanza? Questa convinzione ha iniziato a venir meno già alcuni anni fa, la vera differenza la fanno le aziende che comprendono le esigenze dei propri collaboratori e dipendenti si impegnano per offrire ambienti piacevoli e agevolazioni su misura.
Oggi gli imprenditori più lungimiranti si impegnano sempre di più nella creazione di un clima positivo, incentrato sulle persone, sulle loro esigenze. Non a caso, molte delle più grandi aziende mondiali negli ultimi decenni si sono impegnate per incrementare il benessere del personale. Mi viene in aiuto una ricerca che rivela che Google ha visto incrementare il livello di soddisfazione dei team a seguito dell’attivazione di alcuni servizi gratuiti pensati per i dipendenti, per esempio la creazione di un angolo dedicato alla lavanderia, oppure dei buoni per l’acquisto di corsi e libri, ma anche delle postazioni dove i dipendenti possono chiacchierare, rilassarsi o fare squadra.
L’obiezione che potresti farmi è che Google ha i fondi per rendere felici i suoi dipendenti, tu no. Ma, se ci pensi bene, questo investimento potresti farlo anche tu, naturalmente secondo le tue possibilità ed in base a ciò di cui hanno bisogno i tuoi dipendenti.
Hai mai pensato di chiedere loro cosa li farebbe felici o semplificherebbe la giornata?
Probabilmente non ci hai mai pensato, ma forse le loro richieste sarebbero fattibili. D’altro canto, un dipendente demotivato e infelice è sicuramente una fonte di perdita per la tua azienda. E questo è un ulteriore incentivo per investire sulla sua felicità: ne va della produttività della tua impresa!
Hai sempre sottovalutato l’importanza della felicità per il cervello umano? Allora ti consiglio un bel libro che ti svelerà tanti interessanti segreti. Il suo titolo è The Happiness Advantage ed è scritto da Shawn Achor. Solitamente noi tutti siamo portati a pensare che per avere successo occorre lavorare sodo, e una volta raggiunto si potrà essere felici. In realtà questo libro capovolge la prospettiva. Il successo non porta la felicità, ma semmai è il contrario: gli individui felici sono quelli che raggiungono i maggiori successi!
Sei alla ricerca della via per la felicità aziendale e personale? Mi piacerebbe tanto aiutarti a trovare la tua destinazione!